IL FONDO WELFARE IDENTITA’ BELLUNESE ALLARGA I SUOI ORIZZONTI

Il “Fondo welfare e identità bellunese” allarga gli orizzonti e la base di donatori. Firmato l’accordo tra le sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), Confindustria Belluno Dolomiti e gli altri soggetti, che permetterà ai lavoratori bellunesi di delegare, in forma assolutamente volontaria, il prelievo dalla busta paga di un euro al mese.
La platea è vasta. Sono circa 25mila i lavoratori che possono contribuire in questa fase iniziale in provincia di Belluno. Si tratta di aiutare le famiglie e le persone in difficoltà economica e sociale a seguito della pandemia.
«Questo momento così difficile ha messo in evidenza nuovi bisogni per le famiglie – spiega la presidente del fondo e assessore del Comune di Belluno, Francesca De Biasi – e così abbiamo deciso di ripercorrere la strada che avevamo intrapreso anche nel post – Vaia. D’altra parte le finalità del fondo sono proprio queste: solidarietà, aiuto reciproco e rinsaldare i legami tra le persone. Così abbiamo dato vita a questo accordo, che per ora ha validità di un anno».
Nei prossimi giorni a tutte le aziende del settore manifatturiero della provincia saranno spedite, a cura di Confindustria, due lettere. «Una per gli imprenditori – spiega il direttore di Confindustria Belluno Dolomiti, Andrea Ferrazzi – dove chiederemo la disponibilità a fare una donazione sul conto corrente dedicato, ed una da inserire nelle prossime buste paga dei loro dipendenti, dove saranno spiegate finalità e modalità dell’accordo di delega». “Si tratta di un accordo importante – afferma Rudy Roffarè dello staff di Segreteria della Cisl Belluno Treviso – perché è stato fatto pensando a un sistema di aiuto e sussidiarietà tra i bellunesi per i bellunesi, con l’obiettivo di migliorare la coesione sociale. La solidarietà viene espressa attraverso una donazione volontaria, ma è sentita anche dagli imprenditori. Le risorse saranno gestite in totale trasparenza e verranno utilizzate per finanziare progetti mirati al sostegno economico e sociale della comunità”.
«In pratica il lavoratore ha la possibilità di delegare l’azienda a trattenere un euro al mese dalla busta paga – spiegano i sindacati -. In questo modo cerchiamo di coinvolgere i lavoratori anche in progetti a lungo termine. L’accordo ha validità annuale, ma nulla impedisce che poi venga rinnovato. Siamo partiti dal comparto che in questo anno pandemico ha sofferto meno degli altri».
«Tutti hanno fatto la loro parte – chiude il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin – ma d’altra parte sul tema della solidarietà, dal Vajont in poi, i bellunesi sono sempre in prima linea».

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