LINK QUESTIONARIO

clicca al link sopra per aprire il questionario, Lo puoi fare anche dal cellulare. Rigraziamo tantissimo la giovane Dott.ssa Elena Sommacal per l’aiuto alla stesura del questionario.

Il questionario si rivolge ai residenti della provincia di Belluno ma anche alle persone che si sono trasferire negli ultimi 5 anni in altre città, italiane o straniere.

Per chi: il questionario si rivolge ai residenti della provincia di Belluno ma anche alle persone che si sono trasferire negli ultimi 5 anni in altre città, italiane o straniere.

Perché: lo scopo di questa indagine è da un lato quello di approfondire la relazione che i Bellunesi hanno con il proprio territorio e il benessere percepito in relazione ad alcuni dei suoi aspetti più salienti; dall’altro di capire quali sono le motivazioni che portano un bellunese a rimanere o ad andarsene dalla nostra provincia.

Ci aiuti? Se Vuoi darci una mano per comprendere meglio come aiutare la nostra provincia a ripartire e a diventare sempre più casa per ogni generazione, ti chiediamo di rispondere a tutte le domande proposte.
NON CI INTERESSA COSA PENSA LA GENTE DI QUESTO TEMA, CI INTERESSA COSA SENTI E VIVI TU.

25 commenti su “Questionario: indagine sull’attaccamento al territorio”

  1. Provengo dalla provincia di Treviso, e abito in provincia di Belluno da più di 25 anni. Qui la vita è un po’ più difficile. I paesi hanno perso banche, negozi, ristoranti. Non c’è nulla di vivo. Solo le biblioteche offrono qualcosa.
    Quindi dobbiamo sempre fare chilometri per uscire dai paesi e andare in città a cercare un cinema o fare una cena o per degli acquisti, lasciandoli ancora più deserti.
    A parte le sporadiche grandi feste patronali o pro loco, che in realtà accolgono più gente da fuori che i paesani, le persone sono un pò più diffidenti ed isolate qui rispetto ad altre province. C’è bisogno di fare comunità, di creare interessi, unione. Mi trasferirei altrove proprio per questi motivi, ma rimango … solo perché amo la bellezza della montagna e i suoi paesaggi.

  2. Perché è un luogo accessibile sia ai posti di montaggia che per il mare in poche ore su viaggio. È un posto tranquillo e perché sono a metà strada da dove vivono le mie nonne.

  3. Zanda Maria Sara

    Sono arrivata 17 anni fa e non potevo capitare in posto migliore,gli agordini mi hanno fatto sentire subito a casa

  4. Maria Grazia Vizzini

    Io vivo in provincia di Belluno da quasi 24 anni e mi sono innamorata di queste montagne fin dal primo giorno.

  5. Amo il mio territorio. Mi definisco orgogliosamente Feltrino, e faccio politica sul territorio.
    Sento che vivere a Feltre sarà difficile nel mio futuro, almeno senza un serio piano di industriale e di sviluppo. Vogliamo essere santuario della natura o modello virtuoso di convivenza fra uomo e ambiente?

    È una sfida che possiamo vincere

  6. Abito a Feltre da sempre, mi piace vivere qui per quello che mi offre il territorio. Sono appassionata di montagna, mi piace sciare e fare escursioni. È bello vivere in un posto non troppo grande e ciò nonostante pieno di iniziative

  7. Giovanna Toniolo

    Feltre è una cittadina bellissima con un patrimonio artistico non comune e con grandi potenzialità, ma purtroppo è soffocata dal modo di pensare ed agire dei feltrini che molto spesso sono portati a “stare alla fonestra” e sentenziare, piuttosto che operare insieme per un fattivo rilancio. Ognuno coltiva il proprio orticello. Lo abbellisce. Lo fa crescere a scapito di quelli limitrofi. Mi spiace avere questo pensiero, ma lo ho sperimentato nelle diverse fasi della mia vita qui. I ragazzi appena possono vanno via…ed investono formazione scolastica e/o professionalità altrove. Qui è tutto troppo complicato. I miei figli, in controcorrente, sono legati al loro territorio e ci provano ogni giorno. Che fatica! Feltre è una bella Signora i feltrini non la meritano se non cambiano mentalità. Non bastano le iniziative a random e soprattutto portate avanti da chi feltrini non è. Io personalmente non partecipo più ai laboratori per i cittadini, poiché se non si è in linea, non si viene ascoltati. Tant’ė.

  8. StefanoDeMarzo

    Bellissima idea, mi dispiace però dover fare qualche appunto sulla stesura: le domande, specialmente quelle riguardo all’influenza dei vari aspetti sull’identità/ qualità della vita è ambigua (si intende in positivo? In negativo? In generale sembrano tutti avere qualche influenza) così come lo sono anche altri giudizi (specialmente quelli sui legami con la famiglia); grazie per star svolgendo queste ricerche, spero che l’appunto possa essere costruttivo!

    1. Grazie ancora a tutti
      Tutti i vostri commenti ci sono utilissimi.
      Credo fermamente che se ciò che ci è dato in dono è la natura, ciò che va costituito è una comunità sostenuta da tutto ciò che serve a mantenerla (servizi, strade, lavoro…)

  9. Anna Cappellari

    Salve!
    Penso che il questionario potrebbe essere più chiaro, al momento non include chi semplicemente deve ancora cambiare la residenza e ha già un domicilio differente

  10. Letizia Vaccari

    Attenzione: “per me” significa “per la mia persona” oppure “secondo me” ?
    Evitare di causare questo dubbio in un questionario

  11. Vi ringraziamo per i suggerimenti e i commenti, ci fanno quanto il tema proposto sia sentito. Pensiamo sia giusto iniziare a ragionare partendo dalle opinioni di chi questa terra la abita. Grazie anche per le osservazioni su come sono state poste le domande. Alcune appartengono a questionari standardizzati, e vanno tenuti come sono, altri sono stati creati da noi. Abbiamo chiesto molti suggerimenti prima di proporlo ma cogliamo le indicazioni e miglioreremo per le prossime occasioni. Intanto grazie a tutti per il tempo dedicato.

  12. Amedeo Franceschini

    Amedeo Franceschini…ritengo il questionario molto vago….a mio avviso vivere nei nostri paesi oggi è molto difficile per difficoltà evidenti ….domani sarà ancora peggio perché matematicamente saranno paesi abitati da soli .. diciamo…fantasmi. Il colmo che i vari Sindaci dell’Agordino continuano a coltivare il proprio giardino dimostrando incapacità di prevedere un futuro che nei suoi lati negativi è lampante.

      1. Io da 11 anni lavoro all’estero, ora mi trovo negli USA, ma Fonzaso è la mia America, ricordo che da ragazzino volevo scappare a tutti i costi,e così ho fatto. Poi crescendo mi sono reso conto che fuori non ho più trovato quella sicurezza e tranquillità che ho a casa.
        Nonostante tutti i problemi viviamo ancora in un’isola felice (la prov. di Belluno in generale).

  13. Che schifo !
    Accoglienza per chi vuole trasferirsi in montagna ZERO !
    Vicini di casa che vengono a controllare quello che fai e se possono farti desistere lo fanno.
    Vicini che sghignazzano ” TAnto va via subito, hi, hi, hi”
    Angherie di tutti i tipi !
    Bracconaggio,
    Strade divelte dai trattori che trasportano fuori portata, una volta finito di sverginare i boschi, col cavolo che sistemano, lasciano buche, cumuli di rami…
    Gente che vive da miserabile con centinaia di migliaia di euro in banca e aspetta che gli arrivino i pasti dal comune.
    Gente che no pulisce dalla neve il suo viale, nonostante abbia 3 o 4 trattori… “deve farlo il comune”
    Acredini tra vicini che risalgono al bisnonno…e ancora vanno avanti.
    Ma di cosa stiamo parlando ?
    Aiutiamo le aziende ? Poi fanno arrivare il latte dall’estero ? Poi fanno arrivare la carne dall’estero ?
    Aiutiamo ?
    Invogliamo a cambiare coscienza, andiamo a trovare (e aiutare) i nuovi arrivati invece di trattarli come merde.
    I vecchi se vanno via sono irrecuperabili perché se non hanno apprezzato e trovato il problema che affligge la montagna è giusto che se ne vadano, che di danni ne hanno fatti più che abbastanza.

  14. Credo debba essere fatta una riflessione in merito alle risorse disponibili sul territorio in un confronto con le provincie autonome che possono offrire molto di più e sono attrattive per residenti di zone vicine in particolare il bellunese. Basti pensare alle sovvenzioni e contributi che queste erogano e agli stipendi più alti che possono garantire anche nel pubblico (penso ad esempio a dipendenti di comuni, province ed enti affini). Conosco molte persone che hanno lasciato la provincia di belluno per queste realtà. Bisogna aumentare radicalmente le risorse altrimenti rimarrà una lotta impari e sarà una battaglia persa.

    1. Le risorse sono sicuramente limitate per una zona di montagna dove la vita è più difficile e costosa. Sono dipendente di un ente locale bellunese: gli stipendi sono molto bassi, la produttività negli anni è stata praticamente azzerata e non esistono forme di welfare o sostegno (si pensi che con il buono pasto fornito non si riesce nemmeno a pranzare) con la conseguenza che molti colleghi (spesso i migliori) hanno scelto e scelgono di spostarsi in altri enti o di andarsene (anche in provincie autonome limitrofe). La conseguenza è l’impoverimento professionale. La classe dirigente (anche politica) sbaglia nel vedere il personale esclusivamente come un costo da tagliare. Un signore illuminato in Agordo ha capito che non è così e ha creato un colosso mondiale mantenendo le persone sul territorio! Anche il lavoro è un mercato e se si vogliono mantenere le professionalità si devono pagare. Questo vale per il settore privato ma anche per quello pubblico. Le persone non restano (o non vengono) a Belluno solo per la sicurezza o per le belle montagne. Mantenere una famiglia o far studiare i figli è costoso (ancora di più a Belluno)! Servono quindi risorse e investimenti. Anche perché questi avrebbero una ricaduta immediata sull’economia del territorio.

  15. Quando ero giovane c’era Piazza Isola, c’erano tre cinema, c’era gente per strada , ci si scambiavano opinioni politiche e non. L’università. C’era…. Ora sono vecchia anch’io come la mia Feltre. Passeggio da sola, Amo la bicicletta . Da sola. Le Montagne, . E’ Una città per vecchi …e bambini. Certo col mio pc arrivo dappertutto. Mha.!

  16. Vivo a Belluno da pochi mesi. Dopo poche ma importanti esperienze in alcune città italiane e soprattutto all’estro, mi sono ritrovata nuovamente a Roma, città che amo ma dove non riuscivo più a comprendere il perchè di tanta insoddisfazione dei suoi abitanti, il caos, il traffico,… Così ho deciso di trasferirmi in una città, Belluno, immersa nella natura, vicina alle montagne che sin da piccola ho tanto amato. Purtroppo, dopo soli 8 mesi, mi trovo ad andarmene via…nelle mie poche esperienze precedenti, non ho MAI trovato tanta difficoltà nei rapporti umani, personali e lavorativi. I bellunesi sono davvero troppo chiusi e soprattutto pieni di preconcetti. Spero che il mio commento serva davvero ad aiutarvi a non far fuggire i tanti giovani che cercano qua un rifugio: il problema non è affatto che a Belluno non c’è nulla da fare (se vuoi ti trovi mille impegni ed interessi e vi assicuro più facilmente che in altre realtà), ma il carattere degli abitanti. Vorrà dire che in montagna ci tornerò in vacanza!!

  17. Anna Cappellari

    Salve, avete per caso pubblicato i risultati del questionario da qualche parte, sarebbe interessate conoscere i risultati, anche se parziali.

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